neurostimolation

BIOGRAFIA Alfred Tomatis

Alfred Tomatis è stato un medico otorinolaringoiatra pioniere nel campo delle scienze cognitive.
L’ascolto e la relazione tra l’orecchio, il cervello e la voce sono i temi al centro dell’intensa attività di ricerca che ha condotto per tutto l’arco della sua esistenza e che, ancora oggi, alla luce delle recenti scoperte sulla plasticità del cervello, contribuisce alla comprensione di come la persona comunica con sé e gli altri.

Nato a Nizza, in Francia, il 1 gennaio del 1920, venne al mondo con due mesi e mezzo di anticipo sulla data prevista per il termine della gestazione.
Data la giovane età dei genitori venne cresciuto dai nonni, figure di riferimento importanti nella sua prima infanzia. “La mia venuta al mondo” scriveva Tomatis “non sembrava essere attesa e ancor meno sembrava desiderata. Mia madre era allora molto giovane: aveva sedici anni (…). La mia nascita sembrava porre dei problemi, sia ai miei genitori sia all’ambiente familiare. E ciò a tal punto che oltre a dei fenomeni di compressione conseguenti al timore di rivelare questa gravidanza, del resto passata inosservata, si aggiungeva certamente il desiderio di espellere rapidamente questo “germoglio” per il quale sorgevano tante questioni.” (da L’orecchio e la vita, A.A. Tomatis, Ed. Baldini e Castoldi, 2002).

Il rapporto con i genitori fu costellato di difficoltà: la comunicazione con la madre non era facile. “Tutte le relazioni che io tentai di stabilire con lei si chiusero con dei cocenti fallimenti” (da L’orecchio e la vita, A.A. Tomatis, Ed. Baldini e Castoldi, 2002); la relazione con il padre, carismatico cantante lirico destinato a diventare una delle più belle voci d’Europa e impegnato in tournée almeno per 6 mesi all’anno, era completamente idealizzata, date le ridotte occasioni per stare insieme.

La sua infanzia fu caratterizzata da una salute cagionevole e frequenti problemi gastrointestinali. L’incontro con il dottore Carcopino, il medico chiamato a prendersi cura di lui, fu illuminante “… emanava dalla persona un non so ché, dava fiducia nelle sue facoltà di giudizio e nelle sue capacità. … ne rimasi colpito: sembrava appartenere a quella ristretta cerchia di persone capaci di ascoltare … egli si piegò su di me e mi auscultò con lo stetoscopio. Lo fece a lungo e con pazienza. Poi si alzò e proferì semplicemente queste parole: ‘Non riesco davvero a capire che cos’abbia, bisogna che faccia una ricerca’. Ciò che mi colpì profondamente … era stata quella piccola frase: – Bisogna che faccia una ricerca – Quella frase avrebbe deciso tutto. Anch’io sarei diventato un medico. Anch’io sarei diventato un uomo che cerca di sapere quello che non sa.” (Da ‘L’orecchio e la vita’ A.A.Tomatis Ed. Baldini & Castold, 2002).
A 10 anni comunicò al padre il desiderio di diventare medico e questi, dopo una lunga riflessione, gli propose di trasferirsi a Parigi per ottenere la formazione migliore. Pensando che la cosa avrebbe fatto piacere al padre, Tomatis accettò la proposta e a 11 anni entrò in collegio, dove lo aspettavano difficoltà e solitudine. Durante il periodo degli studi, Tomatis notò che memorizzava meglio le lezioni se le leggeva a voce alta e spesso ascoltava la musica di Mozart mentre studiava.
Nonostante i brutti voti dell’inizio del percorso scolastico, grazie all’impegno e alla forte motivazione, al terzo anno si aggiudicò tutti i premi destinati ai ragazzi della sua classe e risultò lo studente più brillante nei corsi di scienze.
Lo scoppio della Seconda guerra mondiale lo colse mentre era impegnato negli studi di medicina. Partito per il fronte, cadde prigioniero delle truppe italo-tedesche e dopo aver contribuito al successo di un’evasione, si unì alla resistenza francese con il ruolo di staffetta, mentre faceva da assistente a un medico in un campo di lavoro.

Assegnato ai corpi dell’aeronautica francese dopo lo sbarco in Normandia, si specializzò in otorinolaringoiatria, influenzato dall’amore per il padre e la di lui passione per la musica e i suoni.

Impiegato come consulente presso gli Arsenali dell’Aeronautica Militare, fece esperimenti ed osservazioni sulla capacità uditiva in ambienti di lavoro attraverso l’uso dell’audiometro e fu tra i primi a dimostrare il rischio di malattia professionale causata dal rumore. Tomatis infatti osservò che gli operai preposti agli assemblaggi dei velivoli erano colpiti da sordità professionale in seguito a lunghe permanenze vicino a macchine molto rumorose e perdevano alcune frequenze dell’udito, in una banda di frequenze centrata sui 4000 Hz.
L’osservazione dei casi di persone con sordità causata dal rumore di aerei, colpi d’arma da fuoco ed esplosioni, permise a Tomatis di notare nel tempo l’insorgere di problemi motori, psicologici, oltre a deficit vocali.
Nello stesso periodo intraprese la carriera da libero professionista, all’inizio visitando alcuni cantanti d’opera amici del padre che avevano cominciato ad aver problemi di controllo della voce. Tra questi, si presentò nel suo studio uno dei più bravi baritoni d’Europa a cui era stato diagnosticato un allungamento e allentamento delle corde vocali. Sottoposto allo stesso test con audiometro che Tomatis usava con i lavoratori del settore aeronautico, scoprì un’analoga perdita di udito nella banda dei 4000 Hz.

Grazie a un macchinario che registrava il volume del suono prodotto durante gli esercizi di canto, notò che quando venivano toccate certe frequenze i cantanti si assordavano da soli a causa dell’intensità del suono prodotto all’interno del loro cranio. Cantavano male perché sentivano male.
Vi era quindi una relazione fra l’orecchio e il corpo che, prima di lui, nessuno aveva individuato e soprattutto, sembrava esserci un nesso tra un ascolto difettoso e l’alterazione della voce.
Per indagare questa intuizione, Tomatis realizzò quindi un’analisi accurata dei meccanismi alla base della diminuzione della percezione uditiva a certe frequenze, in particolare intorno ai 4000Hz e verificò in laboratorio che le stesse frequenze non percepite dall’orecchio erano assenti nello spettro vocale dello stesso soggetto.

Queste prime intuizioni, unite alle osservazioni e agli esperimenti empirici, gettarono le basi di quell’insieme di leggi che compongono l’effetto Tomatis.
Le intuizioni di Tomatis, frutto di osservazioni ed esperimenti empirici, occuparono tutta la sua vita che si concluse nel 2001.
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