DIFFICOLTÀ
SCOLASTICHE

“Imparare – come camminare o parlare – è un’attività naturale dell’uomo, una sorta di piacere, rinnovato senza sosta. Non esistono degli zucconi innati, dei bambini privi delle capacità di integrare correttamente le conoscenze. Questa affermazione, come una professione di fede, permette di capire le angosce cui devono far fronte i bambini che si trovano in una posizione di insuccesso scolastico. Come i loro compagni, hanno in sé una sorprendente spinta vitale. Ma ad un certo punto della loro vita, sfortunatamente, sono caduti in fondo a un pozzo. Buttate loro una corda, ci si arrampicheranno. Da soli” Alfred Tomatis

Sono tanti, tantissimi gli studenti che manifestano difficoltà scolastiche nel loro percorso di studi, si stima che il 60% le incontri almeno una volta nel percorso didattico.


Leggere, scrivere, imparare presuppongono uno sviluppo armonico della personalità del bambino, così che possa fiorire in lui il desiderio di comunicare e la capacità di farlo, la volontà di aprirsi al mondo che lo circonda.


Se è accaduto qualcosa nella vita del bambino che ha bloccato questa crescita armonica, come la perdita di un familiare, la separazione dei genitori o una situazione difficile, può essere che il bambino si sia congelato.


Ha reagito come un mollusco sorpreso da un incontro imprevisto: chiudendosi e arrestando improvvisamente la sua crescita. Ha perso una tappa, come un viaggiatore perde un treno.


Chiudersi al mondo o rischiare di bloccarsi eternamente su un binario, rinunciando a tante esperienze, corrisponde a una distorsione della sua postura d’ascolto: l’incapacità di cogliere a piene mani i messaggi e le opportunità che riceve dal mondo esterno sotto forma di stimoli.


Questi blocchi e chiusure possono condurre a problemi emozionali, perdita della motivazione, della fiducia in se stessi e a più importanti problemi di comportamento e socializzazione.


E’ inevitabile che anche i meccanismi di base dell’apprendimento ne risentano: un bambino con difficoltà d’attenzione, ritardo nel linguaggio o con disturbi di comportamento ha soffocato o ridotto il suo desiderio di ascolto degli stimoli provenienti dal mondo fuori e dentro di lui.


Secondo il dr. A.Tomatis, medico chirurgo specialista in otorinolaringoiatria, ricercatore nell’ambito dei disturbi dell’udito e del linguaggio e padre dell’Audiopsicofonologia, da cui si ispira la tecnica di stimolazione neurosensoriale che proponiamo nel nostro studio, l’ascolto riveste una posizione centrale nello sviluppo dell’individuo e nei meccanismi di apprendimento.


Rieducare all’ascolto con l’obiettivo di conquistare una libera postura d’ascolto è possibile attraverso la stimolazione neurosensoriale, un intervento pedagogico e terapeutico che permette di superare blocchi e ritardi, aprendo al bambino le porte della conoscenza di sé, degli altri e del mondo.

La stimolazione neurosensoriale interviene nelle seguenti aree, facilitando e accelerando la risoluzione delle difficoltà scolastiche:

– DISTRAZIONE

– DISATTENZIONE

– MANCANZA DI CONCENTRAZIONE

– IRREQUIETEZZA

– SCARSA MOTIVAZIONE

– DIFFICOLTA’ AD ESPRIMERSI

– MANCANZA DI COORDINAZIONE

In cosa consiste la stimolazione neurosensoriale?

La stimolazione neurosensoriale consiste nel far lavorare i muscoli dell’orecchio al fine di correggere le distorsioni della postura d’ascolto. Questa stimolazione viene ottenuta con l’aiuto di musica che passa attraverso un apparecchio elettronico chiamato orecchio elettronico, che filtra le frequenze in modo tale che le orecchie si trovino alternativamente in una condizione di “riposo” o di “lavoro”.

 

È una vera ginnastica per l’orecchio che si mette all’opera e che dunque impara ad ascoltare.

 

I supporti sonori utilizzati sono la musica di Mozart e i canti gregoriani scelti per il loro effetto dinamizzante e rilassante.

 

Nel corso del trattamento può essere utilizzata anche la registrazione della voce materna.

 

La programmazione delle sedute è personalizzata e continuamente monitorata.

 

L’orecchio elettronico stimola l’orecchio e il cervello a ripristinare un ambiente favorevole all’ascolto: fa emergere la motivazione all’apprendimento, corregge l’espressione orale, migliora la capacità di trovare le parole giuste, il controllo della prosodia e l’intonazione. Interviene sulla postura, sul livello di energia vitale, migliorando le performances di memoria e logica. Il rapporto con se stessi e gli altri ne risulta inevitabilmente arricchito.

 

Traumi e paure primitive fissate in alcune aree cerebrali possono bloccare la capacità di ascolto originale, ostacolando risorse e uno sviluppo armonico ed equilibrato della personalità.

 

Con le sedute di ascolto è possibile bypassare le zone compromesse facendo arrivare alla coscienza suoni carichi di energia ma emotivamente neutri, che ripristinano la capacità di ascolto rimettendo in moto le potenzialità di recupero della persona.

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